Regista: Louis Leterrier
Cast: Vin Diesel, Michelle Rodriguez, Tyrese Gibson, Ludacris, Jason Momoa, Nathalie Emmanuel, Jordana Brewster, John Cena, Sung Kang, Daniela Melchior, Charlize Theron, Brie Larson, Alan Ritchson, Scott Eastwood, Michael Rooker, Rita Moreno, Helen Mirren
Genere: Azione
Durata: 141 minuti
Cinema Garibaldi di Piazza Armerina
Dal 9 Giugno
1° SPETTACOLO 18:00
2° SPETTACOLO 21:00
Trama:
Anni fa, a Rio de Janeiro, durante un incredibile inseguimento, Dom ha causato la morte di un narcotrafficante, Reyes, e ha quasi ucciso anche suo figlio Dante. Questi, divenuto mentalmente instabile, ha passato il tempo studiando Dom e pianificando la propria vendetta. Per prima cosa si impossessa dei mezzi cybertecnologici di Cypher e attira in un trappola gli amici di Dom al servizio della CIA. Dante non vuole solo uccidere la propria nemesi, ma farlo soffrire, per questo cerca di catturare anche il figlio Brian Marcos, che Dom affida al fratello Jakob. Anche alla CIA le cose non si mettono bene, Mr. Nobody è infatti scomparso e sua figlia Tess, fedele a Dom, non ha l’autorità per impedire al nuovo leader Aimes di dare la caccia a Dom e ai suoi.
Rinvigorito dall’eccentrico villain interpretato da Jason Momoa, torna tra corse ed esplosioni la saga d’azione più assurda e reazionaria dei nostri giorni.
Dom Toretto non fa altro che nominare di famiglia e arriva a sostenere che l’onore sia la base dell’istituzione famigliare, inoltre ha un ottimo rapporto con una CIA improbabilmente buona, e soprattutto reitera continuamente le proprie radici cristiane parlando di fede e tenendo in mano il crocefisso (non raramente insanguinato). Non stupisce che nel film si arrivi per lui a ipoteizzare persino la santità… Non sappiamo se Justin Lin abbia avuto divergenze con Vin Diesel su tali questioni, ma di certo il nuovo regista Louis Leterrier non pone alcun freno dal delirio ormai quasi mistico del produttore e protagonista.
Per il pubblico che scelga di ignorare o digerire tutto questo strato ideologico, che il film per altro reitera a più riprese, Fast X Mantiene le promesse di un action follemente sopra le righe. Se a tratti è adrenalinico e divertente, spesso è però pure sconclusionato e farraginoso. Uno dei problemi è chiaramente il sovrappopolamento: la famiglia di Dom è ormai sterminata e in ogni occasione c’è sempre un qualche amico lontano che può saltare fuori – cosa che infatti avviene a più riprese e non manca nemmeno nella scena conclusiva.
Forse anche per via di questo eccessivo numero di personaggi, la saga è arrivata alla sua Infinity War. Che ormai quelli di Fast & Furious siano di fatto supereroi è cosa acclarata, ma a un finale sospeso dal cliffhanger come appunto Infinity War Non erano finora ancora arrivati. E se le voci di un dodicesimo film saranno confermate anche il prossimo capitolo potrebbe rimanere incompiuto, in attesa di un eventuale finale di trilogia nel dodicesimo film…
Il villain interpretato da Jason Momoa, con look metrosexual e atteggiamenti oltraggiosi, fa il possibile per tenere alta la tensione, ma con tanti personaggi le linee narrative si moltiplicano e Dante è pur sempre un uomo solo, ossessionato da Dom e non dagli altri. Così quando gli amici di Dom vanno in Inghilterra la tensione si appiattisce, i siparietti comici fanno pena e un lampo di vita arriva solo con la rentrée di Jason Statham.
Per quanto poi John Cena faccia simpatia, la sua linea narrativa sta quasi dalle parti di Spy Kids, mentre va un po’ meglio con Letty al fianco di Cypher, anche se il loro combattimento è tutto costruito sul montaggio e non ha la forza di scontri passati, come quelli di Michelle Rodriguez contro Gina Carano e Ronda Rousey. Inoltre Vin Diesel è così ottundente nella propria seriosità che nemmeno le provocazioni di Jason Momoa riescono a scuoterlo più di tanto.
Stupirà chi conosce Roma la plateale riscrittura della topografia cittadina, con la bomba che rotola giù dalla Terrazza del Pincio e arriva in Piazza del Popolo, quindi continua a rotolare per una discesa fino a… ritrovarsi in cima alla scalinata di Piazza di Spagna! Persino i turisti americani potrebbero accorgersi di quanto la libertà nella rappresentazione di Roma sia scappata di mano.
Ma la sceneggiatura non è meno dozzinale: nel tentativo di assestare un colpo di scena si consuma un tradimento – che però arriva da parte di un personaggio da subito ambiguo, alleatosi con Dom per circa una decina minuti di film dopo averlo ostacolato tutto il tempo. Dire che non funzioni è un eufemismo.
D’altra parte la vicenda è sempre con il piede a tavoletta sull’acceleratore e se si sta al gioco anche le relative delusioni e i tempi morti finiscono presto per essere superati da una sparatoria, una scazzottata, un inseguimento o un’esplosione. La saga autodenuncia di ignorare ormai le leggi della fisica, ma la giocosità e la velocità sono sopportabili solo a patto che il pubblico scelga di ignorare o di abbracciare il cuore reazionario del film…